giovedì 28 aprile 2011
... perchè stanno uccidendo il pensiero
riascoltarla dopo tutto il fracasso del festival, la riscopro e me la gusto strofa per strofa, quanta verità in queste parole... ma perchè in italia i ragazzi non si incazzano e non si ribellano al piattume che ci travolge? ..."e per tutti i ragazzi e le ragazze che difendono un libro, un libro vero,così belli a gridare nelle piazze perché stanno uccidendo il pensiero"
venerdì 8 aprile 2011
giovedì 7 aprile 2011
Syria e il suo SBALZO DI COLORE

per ulteriori info
www.syria.it
martedì 5 aprile 2011
venerdì 1 aprile 2011
Ho sognato troppo l'altra notte. Mauro Ermanno Giovanardi
Poi vennero i La Crus con loro le canzoni. Sorrette dall’amore per i grandi (da Ciampi a Fossati, da Tenco a Battiato), ma da subito in grado di stare in piedi da sole grazie a un suono che condensava al meglio il pulsare del tempo, folk e lievemente noir, elettronico e minimale. Vennero cinque album, con i La Crus (Cesare Malfatti e Alex Cremonesi), a cavallo tra gli anni ’90 e i cosiddetti “anni zero”, senza dimenticare quel “Crocevia” interamente dedicato a riletture di brani altrui che riportò in classifica “Pensiero stupendo” grazie anche ad un inedito video trio (Joe, Manuel Agnelli degli Afterhours e la divina Patty in persona).
Infine arrivò il suo nome, Mauro Ermanno Giovanardi. E la voglia di ripartire da sé, dai propri sogni e dai propri nuovi e legittimi desideri. Senza lasciarsi alle spalle né la voce né le canzoni, ma soltanto portandole altrove.
HO SOGNATO TROPPO L’ALTRA NOTTE? è un disco la cui splendida semplicità viene da lontano. E’ un album che porta con sé i grandi amori musicali del suo protagonista, e al tempo stesso li mescola e li stempera nel suo viaggio ventennale lungo il crinale della canzone d’autore.
L’idea è semplice: tornare a fare musica in grado di far battere il cuore e il piede, di regalare emozioni e voglia di muoversi, arrangiamenti lussureggianti e cinematografici, di riportare su disco le atmosfere e le idee musicali che hanno fatto grandi Mina e Morricone, programmi tv come “Studio uno” e “Sabato sera”, Sonny & Cher e i Beatles di “Sgt. Pepper’s”. Tornare quindi al cuore degli anni ’60, a quei suoni e a quei mondi musicali creati in totale libertà e costruire su quelle suggestioni delle nuove canzoni, frutto di un lavoro letterario moderno e di un linguaggio attuale. Non canzoni “yè-yè”, quindi, e nemmeno un’operazione nostalgia, ma nuove canzoni d’autore riferite a un background glorioso e filtrato con modernità, quasi ricreando su disco il “sogno” musicale di quegli anni e facendolo atterrare e radicare nell’oggi.
“Io confesso”, il brano che apre l’album e che Mauro Ermanno Giovanardi presenta al Festival di Sanremo col marchio La Crus (ancora una volta insieme solo per questa occasione speciale), è in questo senso una perfetta sintesi estetica dell’album: un arrangiamento denso di riferimenti al Morricone orchestratore, una melodia classica e d’impatto, un testo moderno, audace, perfino spericolato in alcuni passaggi. Ma è tutto l’album a vivere di questa deriva interiore, esistenziale, con storie che si leggono come pagine di un libro e riflettono esperienze di vita, ora cariche di energia, ora più riflessive, mentre la musica non fa altro che sottolineare, con abbondanza di mezzi e colori, il diverso paesaggio sonoro.
Prodotto da uno dei sound designer nostrani più illuminati e rivoluzionari, Roberto Vernetti, e dal batterista/arrangiatore coinvolto nell’humus della nuova scena indie Leziero Rescigno, HO SOGNATO TROPPO L’ALTRA NOTTE? è composto da sette nuovi brani e due cover (“Bang bang” di Sonny & Cher – in doppia versione - e “Se perdo anche te”, adattamento in italiano di “Solitary man”, un brano di Neil Diamond portato al successo nel 1967 da Gianni Morandi), ed allinea un insieme di splendide canzoni, eseguite da musicisti straordinari e impreziosite dal featuring di ospiti illustri: Violante Placido duetta con Mauro nella splendida rilettura in italiano di “Bang bang”, mentre Cecilia “Syria” Cipressi interviene nella cinematica e rigogliosa “La malinconia dopo l’amore”, a conferma di una collaborazione che assomiglia ormai a un vero sodalizio artistico. Il soprano Barbara Vignudelli, invece, regala a “Io confesso” quel “sentimento westernato” che riconduce alla lezione di Ennio Morricone e ai suoi lussureggianti arrangiamenti sixties.
Tra gli altri episodi che compongono l’album almeno altre tre canzoni meritano una menzione particolare: la prima è “Desìo (Il rumore del mondo)”, una ballad degna dei migliori crooner presenti e passati. “Un garofano nero” è forse il momento più spinto, sul fronte evocativo, del disco (merito anche dell’intervento della poetessa Tiziana Cera Rosco), mentre il testo di “Neil Armstrong”, che porta la firma di Alex Cremonesi, vecchio compagno di viaggio nei La Crus, regala l’ennesimo capolavoro di immagini suggestive e rarefatte, con un pieno di senso che sembra sintetizzare al meglio il percorso e il significato di questo lavoro: “Può bastare un passo così piccolo / per lasciare un’orma sulle stelle…”
HO SOGNATO TROPPO L’ALTRA NOTTE? è proprio così: un piccolo passo per Mauro Ermanno Giovanardi, un grande passo per la musica d’autore italiana, che ritrova in questo lavoro una delle sue personalità più rappresentative e originali. Pronta a ripartire da sé.
da mauroermannogiovanardi.it
il NUCLEARE NON CONVIENE !

Si legge "CONTRO IL NUCLEARE", "non solo per paura, non conviene".
E non conviene per diverse ragioni:
Anzitutto nel nostro bel paese non sono escludibili eventi catastrofici a causa di fattori sismici, l'Italia ha un'attività sismica rilevante.
Non bisogna sottovalutare gli errori umani, il Giappone e il disastro in atto ne sono una drammatica testimonianza.
Nella valutazione del Dipartimento dell'Energia Usa (Energy Outlook 2010) sugli impianti da costruire nei prossimi due decenni,è stato dimostrato che, l'elettricità da nucleare risulta la più cara.
Non ultima la questione delle scorie rimane il più grave e insoluto problema del nucleare. In nessun paese al mondo si è trovato il modo per stoccare le scorie ad alta attività,in particolare plutonio, mentre per quelle a bassa-media attività i cosiddetti depositi geologici si sono rivelati costosi, miliardi di euro dei contribuenti, e sostanzialmente inaffidabili.
Per la presenza di attività sismica nel sottosuolo, gli alti costi di costruzione produzione, e per l'impossibile smaltimento delle scorie IL NUCLEARE IN ITALIA NON CONVIENE !
lunedì 14 marzo 2011
Italiani maturi, meridionali consapevoli.

Di cuore faccio i miei più cari auguri all’Italia e al mio amato Sud!
lunedì 14 febbraio 2011
a Bari a manifestare !

"Ieri mattina che bella manifestazione a Bari, ci dovevi essere. E le donne (anche ex femministe) fortunatamente vedendo me e gli altri uomini presenti non ci hanno gridato "non c'è nulla di più tristo del maschio femministo" buon per noi!
abbraccio
Bè
la foto è presa dalla pagina F.B. di Sabrina DiGiacomo
lunedì 7 febbraio 2011
lunedì 31 gennaio 2011
nasce il POLO PER L'ITALIA

Futuro e Libertà, Udc, Alleanza per l'Italia,Movimento per le autonomie, Partito Liberale Italiano, Liberal Democratici,Repubblicani Europei e Verso Nord sono i partiti che hanno dato vita al NUOVO POLO PER L'ITALIA, che ha come maggiori esponenti politici Fini, Casini,Rutelli e il governatore della Regione Siciliana Lombardo. Trà i leader dei partiti minori che compongono il nuovo polo Stefano Deluca per il Pli, Daniela melchiorre per i LD, Luciana Sbarbati per il MRE e Massimo Cacciari per VN.
lunedì 17 gennaio 2011
e con Checco Zalone, CAPURSO è leggenda ! :-)
Capurso, ma dove si trova, ma chi ci abita, ma perchè parlarne... Su Wikipedia si legge: "Capurso è un comune italiano di 15.262 abitanti della provincia di Bari, in Puglia. Situato circa 10 km a sud-est del capoluogo, la cittadina è nota principalmente per il culto della Madonna del Pozzo". Bè Capurso è il mio paese,forse è la prima volta che ne scrivo qui sul blog, ma soprattutto è il paese del comico più importante del momento. E grazie a Luca Pasquale Medici alias CHECCO ZALONE,che su Sky Cinema presenta il suo nuovo film "Ma che bella giornata", Capurso varca i confini regionali e diventa leggenda grazie al racconto colorato del comico,dei suoi amici, dei genitori e dei tanti "personaggi" che abitano e animano il tranquillo paese del sudest barese.Non tutti sanno che proprio a Capurso Luca sperimentava da piccolissimo le prime imitazioni, nel video la zia Rachele racconta dell'imitazione fatta durante la festa della prima comunione al parroco Don Franco Ardito , e sempre a Capurso Luca dava vita con altri ragazzi del posto al gruppo musicale "I due di Picche" che a detta di Alessandro e Rocco, amici di infanzia, i brani anticipavano l'irriverenza che oggi caratterizza le canzoni di Zalone. Dalla Puglia con furore! Luca non manca di citare con ironia ma anche con orgoglio il suo borgo natio, durante gli spettacoli i riferimenti alla Madonna del Pozzo sono un cult, e ora anche la stampa e e le tv incominciano ad interessarsi al piccolo centro alle porte di Bari. L'amore per la musica, il suo grande talento comico e con l'ultimo film il grande successo di pubblico (ha superato di gran lunga ai botteghini Avatar) fanno di Luca Medici il capursese e il personaggio cinematografico-televisivo più amato dal pubblico italiano! Una cosa è certa, se Checco leggesse questo post mi direbbe con tanta nonchalance "Bema ma vai a caXXare"... onoratissimo !

lunedì 20 dicembre 2010
lunedì 13 dicembre 2010
Emma Bonino, sfiducia a Berlusconi e al regime partitocratico
Il passaggio che più ho apprezzato nell'intervento al Senato con il quale Emma Bonino ha sfiduciato il governo Berlusconi è stato quando ha ribadito che i Radicali hanno cercato il dialogo sia con Il Patito Democratico e con Bersani, sia con il Popolo della Libertà alla luce del sole, senza nascondere nulla a nessuno anzi informando gli elettori delle trattative in atto.
La sfiducia dei Radicali però precisa la Bonino non è solo verso Berlusconi ed il suo governo, ma è soprattuto verso il REGIME PARTITOCRATICO, che da destra a sinistra vede la casta politica arroccata a difendere solo i propri privilegi.
Ancora una volta i Radicali con il loro battersi per la trasparenza a garanzia del diritto dei cittadini di essere informati danno una grande lezione di democrazia.
martedì 30 novembre 2010
No, Presidente: non sono complotti, e non sono fatti “privati”
E’ un “complotto”, dunque. Non si capisce bene ordito da chi, ma è un “complotto”. Contro l’Italia. Lo dice Silvio Berlusconi, lo dice Franco Frattini, lo dicono in tanti… Chi si schiera contro Berlusconi è un “traditore”, un “nemico dell’Italia”, votato alla rovina del paese. C’è chi parla di “ossessione” del presidente del Consiglio; altri liquidano la cosa con una scrollata di spalle, come se si trattasse di una barzelletta raccontata male, una “mattana”. Sbagliano. Si tratta piuttosto di una “cultura” politica. Berlusconi quello che dice, fa (o almeno ci prova). Ritiene davvero di essere sopra tutti e tutto, che il suo potere non debba essere bilanciato da altri poteri, che il suo sia il bene di tutti. Quando ha detto di essere “l’unto del Signore”, molti hanno sorriso con sufficienza. Lui parlava e parla seriamente, ne è realmente convinto.
Wikileaks: è vero che i file rilasciati domenica scorsa sembrano non contenere particolari rivelazioni (ma la vicenda delle navi italiane all’Iran nonostante le pressioni degli Stati Uniti per non consegnarle meriterebbe qualche approfondimento); il quadro che emerge dalle relazioni diplomatiche, anche se non “rivela”, è comunque avvilente; ed è prova di arrogante delirio di onnipotenza, liquidare la cosa nel modo in cui l’ha fatto Berlusconi a Tripoli. Si tratti di report di funzionari non di quarto, ma di quarantesimo, o di quattrocentesimo grado, il fatto è che quei report sono finiti sul tavolo dell’amministrazione statunitense; raccontano degli ambigui e discutibilissimi rapporti con Vladimir Putin e con Muhammar Gheddafi; ed è in quel modo che l’amministrazione americana vede e giudica chi (s)governa il nostro paese.
Allora, per l’ennesima volta per quel che ci riguarda, è opportuno cercare di mettere dei doverosi puntini sulle “i”.
Il primo “puntino” è questo: “Un uomo politico risponde in pubblico dei suoi comportamenti, anche di quelli “privati”. Lo ha detto, pensate, una delle figlie di Berlusconi, Barbara. Meglio non si sarebbe potuto dire; solo una postilla: a maggior ragione bisogna risponderne, se l’uomo politico in questione ricopre un incarico istituzionale, e se i suoi comportamenti “privati” imbarazzano l’istituzione e il paese: che diventa un paese ridicolo proprio a causa dei comportamenti “privati” imbarazzanti dell’uomo politico. Non è “moralismo”; è semplicemente che anche noi, cittadini italiani, abbiamo il diritto di essere rappresentati da governanti che sanno il significato della parola decoro; abbiamo il dovere di non essere identificati con chi ha fatto della sguaiataggine il suo programma e il suo stile di vita.
Il secondo “puntino” è che non sono, come spesso si dice, comportamenti “privati” le storie di Noemi Letizia, di Ruby la finta nipotina di Mubarak, le feste in Sardegna e nelle altre tenute, la lettera di Veronica Berlusconi che racconta di come il marito sia un uomo malato che perde la testa per le minorenni, e raccomanda gli amici che possono, di curarlo. Non è un comportamento “privato” la letterale scomparsa del presidente del Consiglio in una dacia russa, per due, tre, quattro giorni, non si sa a che fare, con chi, e perché.
Porta lontano, Wikileaks… Ripropone la necessità di sapere, di conoscere e far conoscere e sapere la vera natura dei rapporti con il “caro amico Vladimir”; e arriviamo qui al terzo “puntino”. Quei documenti non possono essere liquidati, come cerca di fare Berlusconi, come i cattivi rapporti di un pigro funzionario di quart’ordine, scopiazzato dalle cronache dei “giornali di sinistra”. Dobbiamo finalmente sapere, conoscere e far conoscere che tipo di rapporti ci legano, e legano Berlusconi, con Putin; che tipo di rapporti ci legano, e legano Berlusconi, con Gheddafi.
Il quarto “puntino” riguarda il Partito Democratico. Fino a quando? Fino a quando questa quantomeno colposa inerzia, questa stupefacente incapacità di comprendere i fenomeni, di coglierne l’essenza, e di assumere conseguenti comportamenti? Da mesi, da anni, inascoltati, i radicali forniscono analisi puntuali, raccontano fatti precisi, denunciano situazioni, comportamenti, nomi e cognomi... Perché non si presta mai – mai! – attenzione a quello che dicono? Comincia a pesare questa “condanna” a essere Cassandre inascoltate.
FONTE: NOTIZIE RADICALI
Wikileaks: è vero che i file rilasciati domenica scorsa sembrano non contenere particolari rivelazioni (ma la vicenda delle navi italiane all’Iran nonostante le pressioni degli Stati Uniti per non consegnarle meriterebbe qualche approfondimento); il quadro che emerge dalle relazioni diplomatiche, anche se non “rivela”, è comunque avvilente; ed è prova di arrogante delirio di onnipotenza, liquidare la cosa nel modo in cui l’ha fatto Berlusconi a Tripoli. Si tratti di report di funzionari non di quarto, ma di quarantesimo, o di quattrocentesimo grado, il fatto è che quei report sono finiti sul tavolo dell’amministrazione statunitense; raccontano degli ambigui e discutibilissimi rapporti con Vladimir Putin e con Muhammar Gheddafi; ed è in quel modo che l’amministrazione americana vede e giudica chi (s)governa il nostro paese.
Allora, per l’ennesima volta per quel che ci riguarda, è opportuno cercare di mettere dei doverosi puntini sulle “i”.
Il primo “puntino” è questo: “Un uomo politico risponde in pubblico dei suoi comportamenti, anche di quelli “privati”. Lo ha detto, pensate, una delle figlie di Berlusconi, Barbara. Meglio non si sarebbe potuto dire; solo una postilla: a maggior ragione bisogna risponderne, se l’uomo politico in questione ricopre un incarico istituzionale, e se i suoi comportamenti “privati” imbarazzano l’istituzione e il paese: che diventa un paese ridicolo proprio a causa dei comportamenti “privati” imbarazzanti dell’uomo politico. Non è “moralismo”; è semplicemente che anche noi, cittadini italiani, abbiamo il diritto di essere rappresentati da governanti che sanno il significato della parola decoro; abbiamo il dovere di non essere identificati con chi ha fatto della sguaiataggine il suo programma e il suo stile di vita.
Il secondo “puntino” è che non sono, come spesso si dice, comportamenti “privati” le storie di Noemi Letizia, di Ruby la finta nipotina di Mubarak, le feste in Sardegna e nelle altre tenute, la lettera di Veronica Berlusconi che racconta di come il marito sia un uomo malato che perde la testa per le minorenni, e raccomanda gli amici che possono, di curarlo. Non è un comportamento “privato” la letterale scomparsa del presidente del Consiglio in una dacia russa, per due, tre, quattro giorni, non si sa a che fare, con chi, e perché.
Porta lontano, Wikileaks… Ripropone la necessità di sapere, di conoscere e far conoscere e sapere la vera natura dei rapporti con il “caro amico Vladimir”; e arriviamo qui al terzo “puntino”. Quei documenti non possono essere liquidati, come cerca di fare Berlusconi, come i cattivi rapporti di un pigro funzionario di quart’ordine, scopiazzato dalle cronache dei “giornali di sinistra”. Dobbiamo finalmente sapere, conoscere e far conoscere che tipo di rapporti ci legano, e legano Berlusconi, con Putin; che tipo di rapporti ci legano, e legano Berlusconi, con Gheddafi.
Il quarto “puntino” riguarda il Partito Democratico. Fino a quando? Fino a quando questa quantomeno colposa inerzia, questa stupefacente incapacità di comprendere i fenomeni, di coglierne l’essenza, e di assumere conseguenti comportamenti? Da mesi, da anni, inascoltati, i radicali forniscono analisi puntuali, raccontano fatti precisi, denunciano situazioni, comportamenti, nomi e cognomi... Perché non si presta mai – mai! – attenzione a quello che dicono? Comincia a pesare questa “condanna” a essere Cassandre inascoltate.
FONTE: NOTIZIE RADICALI
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